Elettra Marconi: «Fu la Vergine a ispirare a mio padre l'idea del telegrafo senza fili» (2024)

Pubblichiamo l'intervista di Matilde Amorosi alla figlia di Guglielmo Marconi Elettra apparsa suMaria con te

Il genio di Guglielmo Marconi ( 25 aprile 1874- 20 luglio 1937) fu caratterizzato da una profonda religiosità, in un interscambio unico e potente tra scienza e fede. Tanto che, nell’ottica di un sentito spirito evangelico, egli era solito chiudere i suoi discorsi con la frase: <<Le mie invenzioni sono per salvare l’umanità e non per distruggerla>>. Questo lato della personalità di Marconi, rimasto un po’ in ombra, viene ora evidenziata dalla figlia Elettra,classe 1930, una donna sensibilissima e piena di vitalità. Vedova del principe Carlo Giovanelli da cui ha avuto un figlio che porta il nome del nonno, Elettra svolge con tenerezza e passione il suo ruolo di “custode”della memoria del padre, raccontandolo nella sua intima spiritualità, in cui il culto mariano occupa un posto importante. <<Mio padre pregava molto ed andava a Messa tutte le domeniche. Credeva nella sacralità della vita umana, convinto che le sue invenzioni avessero come unico scopo quello di salvaguardarla. Per la Madonna, poi, aveva un devozione speciale, favorita dalla sua amicizia con Pio XII che gli fu vicino, prima e dopo il suo pontificato>>, dice Elettra, rivelando che fu proprio questo grande pontefice a rafforzare la fede di Marconi. <<In realtà mio padre non se ne era mai distaccato>>, spiega. <<Era stato battezzato col rito cattolico, ma la madre Annie James,protestante, educò i figli secondo i principi della sua religione. Però le radici cattoliche erano ben radicate nell’animo di mio padre il quale, dopo il divorzio dalla prima moglie, Beatrice O’ Brien sentì il bisogno di riappropriarsene completamente>>. Ad operare la conversione del padre, ricorda Elettra fu l’allora Nunzio Apostolico Eugenio Pacelli, all’epoca guida spirituale di sua madre Maria Cristina, figlia del conte Bezzi Scali, bella e virtuosa, della quale Marconi si innamorò pazzamente. Per poi sposarla in chiesa dopo avere ottenuto l’annullamento delle prime nozze.

<<Mio padre assorbì la religiosità di mia madre e si convertì con slancio seguendo i consigli di Eugenio Pacelli dal quale ebbi l’onore di essere battezzata quando era Segretario di Stato e cresimata e comunicata dopo la sua salita al soglio pontificio>>, spiega Elettra. E aggiunge che il nel matrimonio dei genitori la fede fu un forte collante, alimentata dal culto mariano, in particolare per la Madonna di Fatima a cui Pio XII era devoto. Come si legge nel saggio del professor Livio Spinelli, amico di Elettra Marconi e biografo del papa, il nostro concittadino Eugenio Pacelli, infatti, Pio XII “sentiva” la Madonna di Fatima nel suo destino anche per una singolare coincidenza : era stato ordinato Vescovo, una tappa importante verso il pontificato, il 13 maggio 1917, la data esatta in cui si verificò la prima apparizione della Vergine ai pastorelli. L’ultima dei quali, suor Lucia, poco prima di morire, gli fece recapitare un plico che racchiudeva il terzo segreto di Fatima. Nessuno sa se Pio XII lo abbia letto, ma certamente il culto per Maria fu il faro della sua vita spirituale.

<<Sono devota alla Madonna che considero una Madre sotto il cui manto amo rifugiarmi idealmente, lo facevo da bambina, per la mia educazione familiare e ho continuando a farlo da adulta>>, racconta Elettra rivelando che il padre era anch’egli legatissimo a Maria, ispirandosi a Lei nella vita privata e nella sua attività scientifica, sempre permeata da una profonda umanità.

Il primo “incontro” importante di Guglielmo Marconi con Maria risale alla invenzione del telegrafo senza fili, come testimonia un saggio di Monsignor Sante Milano Tre grandi scienziati cattolici-Galvani- Volta e Marconi in cui si racconta che nell’estate del 1895, poco più che ventenne, Guglielmo fu ispirato nella sua scoperta dalla contemplazione della Montagna di Oropa nel biellese, dove sorge il santuario della Madonna Nera. <<A quella vista pensai che l’uomo potesse attingere dallo spazio nuove energie>>, scrive lo scienziato in una lettera citata nel saggio. E a conferma dell’influenza di Maria nella sua scoperta, nel santuario di Oropa è stata apposta una lapide in cui si legge . <<Dalla chiostra dei Monti di Oropa Guglielmo Marconi dedusse il vaticinio del telegrafo senza fili, auspice Maria, pacificatrice tra gli uomini>>.

<<La Madre Celeste era sempre nel cuore dei miei genitori , ma certamente questo luogo fu per mio padre un’occasione di raccoglimento e di preghiera. Da bambina visitai il santuario insieme a mia madre, con un’emozione che non ho mai dimenticato>>, dice Elettra che ricorda anche un altro tassello importante nel mosaico di fede del padre: il suo legame con la Madonna di Messina.

Si tratta di una statua della Vergine alta 35 metri che si erge sul torrione dell’antico forte San Salvatore costruito nel 1546, su un progetto dell’ architetto Francesco Barbaro. L’immagine, posta su di una colonna sulla cui base si legge la scritta in latino Vos et ipsam civitatem benedicemus (Benediciamo voi e questa città), colpì molto Marconi che curò un particolare tipo di illuminazione perchè la statua avesse il massimo risalto, in un trionfo di luci emblematico della gloria di Maria : un sistema assolutamente nuovo e geniale azionato da Roma dal pontefice Pio XI nel 1934, con una cerimonia solenne che consacrò la devozione di Marconi alla Madonna.

Elettra si commuove a certi ricordi e confida di sentire ancora oggi la mancanza del padre. Ma, da fervente cattolica, crede nell’immortalità dell’anima ed è convinta che lui le sia sempre vicino, coccolandola idealmente con un amore sconfinato ed eterno. E le piace pensare che accanto al padre ci sia Maria da lui venerata, in un percorso di fede che ha reso migliore la nostra società, lasciando a lei una preziosa eredità spirituale.<< Al di là del suo genio e delle innumerevoli gratificazioni scientifiche, grazie, alla sua religiosità e all’aiuto della Vergine, mio padre conservò sempre la sua umanità e la sua umiltà>>, conclude Elettra. <<E questa per me è una ennesima dimostrazione della sua grandezza morale, forse la più importante>>

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